Sette incredibili disegni dello stesso paesaggio, ritratto dal 1953 al 1972, e di come questo cambia in così poco tempo. L’esordio dell’artista e illustratore svizzero Jörg Müller, pubblicato per la prima volta nel 1973 e grazie al quale l’autore si fece conoscere a livello internazionale, era allora qualcosa di completamente nuovo nel mondo dei libri illustrati ed è oggi un’opera quanto mai attuale.
Niente parole, sono solo le tavole a parlare e una data a scandire il tempo: là dove c’era un prato, un ruscello, una casa dipinta con orti e alberi in fiore, poco dopo c’è anche un trattore e un treno che passa sullo sfondo. Pagina dopo pagina il bosco e il ruscello non ci sono più, arrivano le ciminiere e gli stabilimenti industriali, la casa dipinta viene demolita per far spazio a un’autostrada trafficata e a un supermercato.
Un paesaggio che cambia volto nell’arco di pochi anni, un racconto per immagini che non vuole essere un cliché nostalgico dell’ambiente rurale, ma una cronistoria di viva immediatezza del cambiamento portato dalla gloriosa era del progresso. Le tavole dell’autore, splendidamente disegnate, sono senza tempo e senza luogo, dipingendo uno scenario che la maggior parte di noi ha vissuto negli ultimi sessant’anni: tutti ricordiamo quel prato dell’infanzia che oggi non c’è più e purtroppo continuiamo a vederne sparire altri.
L’edizione di questo libro cerca di essere in parte fedele alla prima, originale edizione tedesca dando alle immagini spazio e centralità. Dove c’era un prato, che valse all’autore il German Youth Literature Award nel 1974, è oggi un grande classico sull’ambiente, che innesca una riflessione urgente e necessaria.
Con un testo di Giulia Mirandola, attenta curatrice di progetti culturali che mettono al centro la lettura visiva e la relazione con il paesaggio.